Hotel Fonte Cesia -Montesanto - Il tiglio di Montesanto

Il tiglio di Montesanto, tra storia e religione

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17.04.2019

Ha circa 600 anni, è maestoso e bellissimo, certamente da includere tra i simboli di Todi, e soprattutto ha una storia importante da raccontare. Il tiglio di Montesanto, preziosa pianta monumentale, è certamente – insieme al cipresso di Garibaldi – il più importante albero di interesse culturale, storico e scientifico presente in città, tale da meritare assolutamente una visita. Viene chiamato anche tiglio di San Bernardino perché secondo la tradizione venne piantato nel 1426 per ricordare l’inizio della predicazione di San Bernardino da Siena a Todi. Secondo alcune fonti fu proprio il religioso a collocarlo nel terreno del piccolo colle di Montesanto, durante la sua visita in città che, stando ad altre ricostruzioni, sarebbe avvenuta invece due anni dopo, nel 1428, in occasione del processo a Matteuccia: in ogni caso i due eventi sono di sicuro in qualche modo collegati visto che Bernardino, attraverso il suo intervento, fu determinante nel sollevare le accuse nei confronti della donna che venne condannata per stregoneria e bruciata viva sul rogo. Il tiglio è dunque certamente centenario, il tronco ha una circonferenza di quasi 6 metri, la chioma ne misura circa 19, è alto più di 14 metri e si trova davanti all’ingresso del convento di Montesanto, meravigliosamente affacciato sul colle di Todi e sulla vallata circostante.

Il convento di Montesanto

Nell’antichità si chiamava Monte Mascarano, cioè “monte degli spiriti”, e certamente già al tempo degli etruschi era un luogo sacro, con un tempio dedicato al dio Marte e alla dea Bellona. Nel 1235 fu autorizzata la costruzione, sulla piccola altura, di un monastero di Clarisse e forse anche Jacopone da Todi fece parte della comunità di religiosi che lo abitò. Nei secoli a seguire l’edificio fu trasformato in rocca difensiva e poi venne adibito a convento. Nel 1834 vi sono stati ritrovati diversi grandi rottami di colonne e nel 1835 la famosa statua bronzea del “Marte di Todi”, il dio venerato dagli etruschi e già protettore di “Tùtere”, antico nome della città: l’opera oggi è conservata presso i Musei Vaticani. Il colle di Montesanto, col suo profilo inconfondibile, domina la valle a ovest della città di Todi ed è ben visibile da diversi punti dell’acropoli, in particolare dal belvedere dei Giardini Oberdan. Molto bella è l’immagine che si crea in caso di nebbia, quando l’altura emerge come un isolotto dalla foschia sottostante e si pone così al centro di un paesaggio davvero suggestivo.

 

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