Un percorso ad anello lungo 86 chilometri che interessa l’area sud-occidentale dell’Umbria, diviso in quattro tappe che corrispondono a quattro giornate di cammino. Quello che caratterizza più di tutto questo itinerario è tuttavia la particolarità dei luoghi che attraversa. Lontano dalle mete più frequentate e dai più tradizionali circuiti turistici regionali, il Cammino dei Borghi Silenti conduce alla scoperta di angoli nascosti e poco conosciuti, di località in cui la natura incontaminata crea meraviglie e suggestioni, di paesini nei quali il tempo sembra essersi fermato e anche lo spazio dà l’impressione di assumere una dimensione nuova. Il tragitto è stato disegnato sulle pendici dei Monti Amerini, può essere effettuato anche in mountain bike e lungo tutto il percorso sono organizzati alloggi e punti di ristoro. Il Cammino dei Borghi Silenti è caratterizzato soprattutto proprio dal silenzio, elemento fondamentale e sempre più raro e quindi prezioso. La lontananza dal caos giornaliero, la quiete e la serenità che sa donare a chi lo affronta lo rende un percorso soprattutto interiore e spirituale. Chi lo sperimenta ne esce arricchito e purificato allo stesso tempo, rigenerato, sia nel corpo che nello spirito.
Il percorso dei Borghi Silenti
Giorno 1
Il cammino inizia e finisce a Tenaglie, piccolo centro estremamente rappresentativo di quei borghi silenti che caratterizzano tutto l’itinerario. Arroccato su un colle, domina la valle del Tevere e la Tuscia, offrendo una vista privilegiata sul lago di Alviano.
Proseguiamo nella valle di Coccea, incontaminata e dai tratti e dai colori tipici della più autentica campagna umbra. Si arriva quindi a percorrere la vallata sotto il Castello del Poggio, appartenuto a Lucrezia Borgia, per poi arrivare a Guardea e immergersi nella natura intatta dei Monti Amerini.
Giunti nel borgo di Santa Restituta si sperimenta forse nel modo più intenso l’essenza del Cammino dei Borghi Silenti: è infatti proprio questo paesino quasi disabitato che ne ha ispirato il nome. Da una meraviglia all’altra, ecco la Tenuta dei Ciclamini, sede del Cet, Centro Europeo di Toscolano, la scuola per autori e musicisti fondata e diretta da Mogol. Per finire scopriamo i borghi di Toscolano e poi di Melezzole, qualche decina di abitanti in tutto, un campanile, case in pietra addossate l’una all’altra a tenersi compagnia in mezzo al verde dei boschi circostanti.
Giorno 2
Ed è proprio un sentiero boschivo quello che ci troviamo ad affrontare il giorno successivo per raggiungere la radura di Piano Puosi, con panorama mozzafiato. Ancora boschi e panorami e arriviamo alla cima di monte Croce di Serra, altro affaccio privilegiato, ma non ancora straordinario e spettacolare come quello di cui godremo dalla cima pelata di Pian dell’Ara: da qui, quando la visibilità è buona, si riesce a scorgere Roma e in alcuni casi perfino il mar Tirreno. Dopo aver raggiunto uno dei luoghi più intensi ed emozionanti del percorso, i pellegrini hanno davanti a sé un lungo tragitto tra boschi e sentieri che conduce alla meta successiva, il paesino di Morruzze. Anche qui incontrare qualcuno non è così scontato e la quiete – e ovviamente il silenzio – la fanno da padrone. Leggermente più vivace è il centro di Morre e poi, ultima mèta della giornata, Acqualoreto, dolcemente appoggiato sul suo colle con una vista che domina sulla valle sottostante e in particolare sul territorio di Todi.
Giorno 3
Si riprende il cammino tra radure e fitti boschi e si arriva all’Eremo della Pasquarella, aggrappato alla roccia a dominare la fitta foresta sottostante: un luogo dal fascino particolare che induce naturalmente alla preghiera o alla meditazione. Il percorso prosegue quindi in salita e arriva al borgo di Scoppieto, estremamente caratteristico. Superato anche questo centro, la strada si fa invece più agevole e ci conduce a Civitella del Lago, affacciato a picco sul lago di Corbara, con una vista unica e spettacolare e un orizzonte lontanissimo: lo sguardo si perde in così tanta bellezza che genera in alcuni perfino un sentimento di commozione. Arriviamo quindi nel centro storico di Baschi, un posto dalla storia importante che ci accoglie per l’ultima notte del nostro cammino.
Giorno 4
L’ultima tappa ci conduce ben presto su sentieri panoramici da cui si scorge Tenaglie, a ricordarci che l’arrivo è vicino. Saliamo fino ai Poggi di Baschi per godere di una vista memorabile e poi scendiamo per il Vallone di San Lorenzo con la sua necropoli umbro-etrusca, affascinante testimonianza dell’antico valore di queste terre. Ultimo centro prima di chiudere l’anello che costituisce il percorso del Cammino dei Borghi silenti è quello di Montecchio, tipicamente umbro, tra la pietra delle case e degli edifici e la natura tutta intorno. Ultimo tratto del nostro itinerario, ancora qualche migliaio di passi e siamo a destinazione: Tenaglie ci attende di nuovo, bella come quattro giorni prima o forse di più perché la guardiamo con occhi nuovi, rigenerati e un po’ cambiati, dal lungo e intenso cammino che abbiamo portato a termine, allenando insieme gambe e cuore.
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