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5 Abbazie da visitare in Umbria

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09.01.2023

Chi visita l’Umbria non può non dedicare una sosta, più o meno lunga, alla visita di una delle tante Abbazie. Eredità dei monaci Benedettini, questi scrigni di Cultura medievale sono disseminati lungo tutto il territorio umbro. Vediamo insieme cinque Abbazie in Umbria meno conosciute, ma non per questo meno affascinati e ricche di storie e leggende.

Cos’è un’Abbazia? In breve

Quando parliamo di Abbazie intendiamo non solamente l’edificio in cui si svolgevano le pratiche religiose, ma anche tutto il complesso intorno e i territori circostanti. il termine deriva dal tardo latino Abbatia e indica, appunto, tutto ciò che appartiene all’abate: tutti i beni, cioè, che erano amministrati da questa carica religiosa. Le Abbazie sono state le vere fortezze della cultura medievale: attorno alla chiesa, infatti, si articolano diversi ambienti e costruzioni per ospitare le pratiche quotidiane, come le cucine, stalle o refettori, ma anche e soprattutto stanze come biblioteche o gli scriptorii, dove si tramandavano, ricopiandoli, testi antichi e decorazioni.

5 Abbazie umbre che vale la pena visitare

In Italia e in Umbria le Abbazie che vale la pena vedere sono veramente tantissime. Di seguito vi proponiamo le 5 abbazie meno conosciute dell’Umbria, che meritano sicuramente una visita.

Abbazia di San Valentino de Arcis – Todi (PG)

Situata tra tra Fiore e Ponte Naia, l’Abbazia di San Valentino de Arcis è  un’antichissima chiesa abbaziale Benedettina che anche dopo essere stata abbandonata dai benedettini, probabilmente nel XIV secolo, ha continuato a mantenere il prestigioso rango di Abbazia con a capo un Abate. La leggenda vuole che i fedeli che infilavano la testa in una piccola finestra posta sotto l’altare, ottenessero immediatamente sollievo nel caso soffrissero di dolori e patologie al capo. Ancora oggi vi si celebra la messa il 14 febbraio e il primo martedì dopo Pasqua.

Abbazia di Santa Illuminata – Massa Martana (PG)

L’Abbazia di Santa Illuminata è famosa anche grazie a un suo Priore, Benedetto Caetani, che governò il complesso dal 1256 e successivamente venne eletto Papa: Benedetto Caetani divenne Papa Bonifacio VIII, il primo Papa ad istituire il Giubileo che, proprio per questo motivo, venne celebrato anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri.

Abbazia di Santo Stefano – Trevi (PG)

Lungo un’antica via che collega Matigge a Manciano, un breve sentiero conduce a una radura che conserva i resti dell’antica Abbazia di Santo Stefano di Manciano.  All’interno dei ruderi è ancora visibile parte della cripta a sala unica e pianta quadrata con i resti del presbiterio sopraelevato e dell’abside semicircolare. La visita ai resti dell’antica abbazia di Santo Stefano è una sosta suggestiva per chi ama le passeggiate in mezzo alla natura.

Abbazia dei Sette Frati – Piegaro (PG)

L’Abbazia dei Sette Frati si trova poco fuori il paese di Pietrafitta ed è un complesso che occupa circa 1300 mq. Un monumentale arco d’ingresso introduce in una vasta corte da cui si accede nella dimora dell’abate e dei monaci, nella sala capitolare e nel deposito dei beni alimentari. Conosciuto, inizialmente, come monastero di San Benedetto, prima della lenta decadenza ebbe un periodo molto ricco di cui ancora oggi è possibile ammirarne gli effetti.

Abbazia di San Quirico – Bettona (PG)

Questa Abbazia venne eretta prima dell’anno 1000 e pare che fu concepita come una grande azienda agraria che ospitava anche abitazioni civili. Secondo la leggenda Quirico, il santo a cui è dedicata l’abbazia, era un martire di solo cinque anni che nel III secolo venne ucciso, insieme alla madre Giuditta, per volere dell’imperatore Diocleziano.

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